Si tratta forse di uno dei più grandi, ed ancora aperti, dibattiti nella storia del bodybuilding.
Da sempre si cerca di dare una risposta a questa domanda, e di scegliere un vincitore analizzando ogni possibile beneficio o punto debole di questi strumenti. Quale risulta più funzionale?
Quale di permette di progredire più velocemente nei carichi?
Quando scegliere l’uno o l’altro?
Nell’allenamento, la chiave per progredire è non utilizzare un solo metodo o strumento.
Iniziamo quindi la nostra analisi dalla risposta: scegliamo entrambi, a seconda del contesto!
L’utilità ed i benefici che apportano infatti dipendono dal contesto in cui vengono utilizzati e dal soggetto a seconda della conformazione, della simmetrie e delle predominanze tra i gruppi muscolari.
Differenze tra manubri e bilanciere
La differenza più lampante tra questi attrezzi è sicuramente il fatto che il bilanciere debba essere impugnato con ambo le mani, e quindi non permette a queste di muoversi liberamente nello spazio durante gli esercizi vincolandole al punto in cui si trovano, mentre con i manubri ogni mano può muoversi in maniera indipendente ed è possibile anche svolgere esercizi unilaterali.
Da questa caratteristica fondamentale, dipendono tutte le differenze tra questi due attrezzi, i vari pro e contro dell’utilizzo degli uni rispetto all’altro.

Manubri vs bilanciere:
- Un bilanciere per essere utilizzato necessita di entrambe le mani, mentre l’esercizio con i manubri può essere anche unilaterale.
- I manubri se già composti (i classici presenti in palestra), permettono variazioni di carico crescenti, o decrescenti, fisse (solitamente 2/2,5kg), il bilanciere permette invece variazioni anche minime di 0,5/1kg
- I manubri consentono un maggiore range di movimento e una gamma più ampia di esercizi rispetto al bilanciere.
- È possibile lavorare su asimmetrie usando i manubri grazie ai lavori unilaterali, a differenza del bilanciere che non permette di fare questo ed anzi, potrebbe portare ad un peggioramento delle stesse.
- Il bilanciere permette in alcuni esercizi di sollevare pesi maggiori o comunque farlo in modo più confertevole rispetto ai manubri (basti pensare a delle distensioni su panca piana, staccare dal rack un bilanciere già carico è più comodo che portarsi dei manubri pesanti da terra al petto), ed è quindi più favorevole in alcuni casi per progredire con i carichi.
- Ci sono poi alcuni esercizi che coi manubri non possono essere eseguiti e viceversa col bilanciere, basti pensare ad un curl su panca 45 gradi o ad uno stacco sumo/regular.
Benefici e limiti dell’uso del bilanciere
Nell’utilizzo del bilanciere avere lemani vincolate in una posizione offre un grande vantaggio per i lavori con stimolo meccanico/neurale.
Questo perché, a differenza dei manubri, il fatto che entrambi gli arti lavorino sul medesimo attrezzo, permette di esprimere il massimo della forza, questo grazie anche al carico più stabile che il bilanciere regala a differenza dei manubri e ciò porta ad una minore dispersione di “energie” nei muscoli stabilizzatori, muscoli che coi manubri vengono coinvolti maggiormente.
Questo è il motivo per cui le gare di sollevamento pesi vengono svolte col bilanciere, coi manubri non si avrebbe la possibilità di esprimere la medesima forza e per di più sarebbe anche più complesso valutare l’alzata.
Infine, il bilanciere è più facile da prendere e da posizionare in quanto in genere si trova quasi sempre sul suo apposito supporto, si possono incrementare i carichi anche di frazioni di chilo ed è più facile mantenere una traiettoria senza sbavature.

Benefici e limiti dell’uso dei manubri
Sia che se ne stia usando uno o due alla volta, i manubri consentono una maggiore libertà di movimento rispetto al medesimo esercizio svolto con bilanciere.
Consentono di muovere le mani in modo indipendente e di intra o extra-ruotare l’omero durante il movimento.
Questo è un vantaggio fondamentale, in quanto permette di assecondare/ rendere più gentile il movimento per le proprie articolazioni.
Molto utili anche come varianti ad esercizi in cui è presente del dolore se eseguiti col bilanciere, in quanto, regalando più libertà di movimento, i manubri permettono di arginare il problema in alcuni casi.
Quando si esegue un esercizio con bilanciere, se uno dei due arti presenta ventri muscolari più sviluppati diventa dominante e può portare a dei compensi per il braccio più debole creando così maggiori asimmetrie.
Questo può aiutare ad aumentare il peso, ma appunto accentuerà solo gli squilibri.
L’uso dei manubri invece può migliorare ciò, in quanto il lato forte sarà costretto a “star dietro” a quello debole, evitando che si sviluppi più del dovuto.

Panca piana, manubri e bilanciere a confronto.
La panca piana è un classico intramontabile presente in quasi qualsiasi routine di allenamento e può essere eseguita sia con bilanciere che con manubri.
Risulta difficile dire quale dia maggior beneficio, perché, come già detto in precedenza ci sono molteplici fattori da tenere in considerazione.
In primis la conformazione del soggetto, in caso sia presente una cassa toracica stretta e/o degli arti lunghi, il bilanciere potrebbe risultare meno proficuo, anche se, nel caso ci trovassimo in contesto come il powerlifting, i manubri assumerebbero un ruolo marginale, per lavori accessori.
Oltre a questo, anche la mobilità piò influire, un soggetto con mobilità limitata della spalla troverà maggior beneficio nell’ausilio dei manubri, grazie ai quali riuscirà ad utilizzare un ROM più ampio.
Vi porto anche il mio esempio, ho sempre avuto buoni carichi nella panca piana eseguita col bilanciere, ma ormai da svariati mesi sono passato ad utilizzare prettamente i manubri in quanto il bilanciere, grazie a qualche problema di postura stava portando a sovraccaricare più del dovuto l’articolazione del deltoide e peggiorando le asimmetrie a livello del gran pettorale già presenti.
CONCLUSIONI
Manubri o bilanciere, non vi è un reale vincitore, bensì la possibilità di sfruttare due attrezzi con peculiarità differenti che vi permetteranno di giostrarvi nel migliore dei modi in base al tipo di lavoro svolto ed alla vostra conformazione.
Non escludete nessuno dei due dalla vostra routine di allenamento, ma utilizzateli con cognizione di causa.

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