INTEGRAZIONE A 360°, I PRODOTTI PIù UTILI

L’integrazione fa parte del mondo del fitness tanto quanto le mutande (pulite o sporche a seconda della vostra igiene), non esiste praticamente nessun essere vivente al mondo che una volta entrato in sala pesi anche solo a tempo perso, non abbia assunto le proteine in polvere.
Queste sono il più classico degli integratori alimentare e quello a cui si attribuisco più proprietà tra cui la possibile morte perché “fanno maleeeee”, o anche i fantomatici guadagni di massa magra che vi porteranno ad essere come Ronnie Coleman, per non parlare del fatto che siano considerate da molti anabolizzanti.

Ok, prima di andare sul punto focale del discorso facciamo una premessa, gli integratori alimentari non sono doping, non vi faranno diventare più grossi e migliorerete anche senza assumerli, sono semplicemente, come si evince dal nome, degli integratori, ovvero polveri o pastiglie che “integrano” qualcosa che manca nella dieta.

Le proteine in polvere non sono magiche, bere quelle o mangiare carne, pesce, albume non farà differenza, semplicemente sono un comodo sostituto del pasto, come i bcaa, post allenamento non vi faranno recuperare prima, altrimenti anche il pollo avrebbe benefici sulla performance, perché ehi, il pollo è composto da proteine, le proteine sono catene di amminoacidi ed i bcaa sono amminoacidi…

Altra piccola premessa, come già detto gli integratori servono a sopperire una mancanza presente nel proprio regime alimentare, se non seguite una dieta o comunque la seguite un giorno sì e due no, sarà inutile assumerli, come potete assumere ciò che vi manca se non sapete cosa vi manca realmente?

Fatte queste premesse, gli integratori alimentare possono in realtà essere utili in svariati conteste, molti più di quelli che si pensano, esistono infatti una moltitudine di prodotti pressochè infinita per qualsivoglia necessità, ne esistono anche alcuni che sono inutili a priori, quindi è importa fare scelte oculate in merito per assumere solo ciò che realmente può esserci utile e non sperperare denaro in prodotti inutili.

INTEGRAZIONE

Gli integratori sono ampiamente utilizzati nel bodybuilding visto che fornire i giusti nutrienti al proprio organismo, oltre ad aiutarlo a recuperare, farà sì che si ottengano di riflesso maggior risultati, è proprio da questo che nasce la leggenda che gli integratori facciano diventare grossi, perché possono aiutare ma indirettamente e solo se ovviamente tutto il resto è gestito come si deve.

In questo articolo volevo parlarvi della mia integrazione in cui vi illustrerò gli integratori che reputo più utili e fortunatamente sono tutti prodotti che servono prettamente al benessere generale del nostro organismo, quindi nessuna pozione magica.
Vi rimanderò agli articoli completi per ogni integratore di cui ho parlato nel blog, riportando in breve benefici ed utilizzo, oltre alla dosi in cui li assumo io a puro titolo informativo.

MULTIVITAMINICO

Su questo prodotto non c’è molto da dire, è un complesso di micronutrienti, vitamine e talvolta anche minerali, un “must have” da avere in una dieta molto povera di fantasia come le classiche da culturista.

Andrebbe assunto in concomitanza di un pasto per migliorarne l’assorbimento, ovviamente assumere un multivitaminico non è un invito ad eliminare frutta e verdura, in quanto i micronutrienti del multivitaminico non sono nemmeno lontanamente biodisponibili quanto quelli dei nostri amici verdi.

Io assumo due compresse al giorno del prodotto che vi linko qui sotto suddivise in due pasti, possibilmente lontane dall’allenamento.

Link al prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/vitamine-minerali-e-antiossidanti/2135-natural-health-multivit-100-tbl-789011151047.html

VITAMINA C

La vitamina C, chiamata anche acido ascorbico, è un ottimo alleato del sistema immunitario oltre che utile contro il cortisolo (l’ormone responsabile dello stress).
Fa parte della famiglia delle vitamine idrosolubili, questo tipo di micronutrienti non portano a problematiche in caso di eccesso nei soggetti sani, in quanto vengono smaltite tramite le urine.
La sua assunzione è consigliata in stato di digiuno per aumentarne la biodisponibilità.

La mia alimentazione comprende 2g al giorno divisi tra mattina e sera.

Link al prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/vitamine-minerali-e-antiossidanti/2136-natural-health-vitamin-c-pure-100-tabs-789011550093.html

VITAMINDA D3

La vitamina D3, conosciuta anche col nominativo di Colecalciferolo è un integratore, che perlomeno nelle fasi invernali, in cui non riusciamo ad esporci per un lasso di tempo sufficiente al sole, dovrebbe essere sempre presente, in quanto è facile vi sia una sua carenza.
Questo è dovuto al fatto che il nostro organismo per sintetizzarla necessita di un’esposizione al sole prolungata, ciò grazie alla presenza di alcuni derivati del colesterolo nell’epidermide.

La sua assunzione permette di mantenere ossa ed articolazioni in salute e ciò si riflette in performance i qualità della vita nettamente migliori.
Questo perché il compito della vitamina D3 è quello della regolazione del metabolismo del fosforo e del calcio.

Una carenza di vitamina D3 si riflette con una conseguente carenza di calcio ed indebolimento delle calcificazioni ossee che diventano più fragili, oltre a risentirne anche la salute dei denti.

Andrebbe assunta possibilmente in pasto ricco di grassi per aumentarne la biodisponibilità e ancora meglio se in concomitanza della vitamina K2 che a sua volta ne aumenta la biodisponibilità.

La mia integrazione giornaliera comprende 4000ui di vitamina D3 con aggiunta di k2.

Link al prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/benessere-ossa-e-articolazioni/3528-vitamina-d3-k2-60-cpr-789011551311.html

MAGNESIO

Il magnesio è uno dei minerali più utili che si possano integrare ed ha un’ottima sinergia con la vitamina D, svolge numerose funzioni che per uno sportivo possono tornare veramente utili:

  • Svolge una funzione neurologica, in quanto coinvolto nella sintesi di numerosi neurotrasmettitori come dopamina, noradrenalina, melatonina e GABA. 
  • Ha una funzione metabolica ed energetica, è stata individuata una stretta correlazione tra sindrome metabolica, diabete mellito di tipo 2 (DM2) e ipomagnesemia (carenza di magnesio).
  • Insieme al calcio e al sodio svolge una funzione cardiovascolare; controlla il tono muscolare delle pareti dei vasi sanguigni. Regolarizza i flussi di potassio nelle cellule del miocardio, partecipa ai processi che portano alla vasodilatazione e alla riduzione dell’aggregazione piastrinica.
  • Svolge un’importante funzione ossea, contribuendo alla conversione della vitamina D nella sua forma attiva ed è necessario per il legame del calcio allo smalto dei denti.

La mia integrazione giornaliera prevede 400mg di magnesio assunti la sera a stomaco vuoto con acqua calda.

Link del prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/energia-e-resistenza/4351-magnesio-assoluto.html
Link all’articolo approfondito: https://lucabertalli.com/2022/02/25/magnesio-effetti-ed-utilizzo/

POTASSIO

Il potassio è uno dei minerali più importanti presenti nel nostro organismo e insieme al sodio e l’acqua, permette di mantenere un buon bilancio elettrolitico, che si traduce in:

  • salute riducendo i rischi cardiovascolari.
  • recupero muscolare maggiore e riduzione dei crampi, per questo agisce molto bene in sinergia col magnesio.
  • miglior aspetto a livello estetico in quanto evita che vi siano accumuli eccessivi di liquidi extracellulari.
  • permette di reintegrare le riserve depauperate con l’attività fisica.

Io assumo questo che a differenza del classico potassio in commercio è potassio gluconato organico, il medesimo presente negli alimenti e ne assumo 600mg suddivisi tra pre e post allenamento.

Link al prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/vitamine-minerali-e-antiossidanti/1185-natural-health-potassio-100-tbl-3863349432652.html

CREATINA

Sulla creatina ci sarebbero milioni e milioni di cose da dire, tanto che ci si potrebbe scrivere un libro, ma preferisco non dilungarmi troppo…

La forma più classica presente in commercio è denominata creatina monoidrato, il cui nome deriva dalla combinazione di creatina micronizzata ed una molecola d’acqua.

Influisce attivamente su forza, massa muscolare e recupero:

FORZA

La Creatina svolge un ruolo importante nella produzione di energia. Un suo consumo costante infatti comporta un aumento nel tessuto muscolare di fosfocreatina, la molecola indispensabile per la rigenerazione dell’ATP.

MASSA MUSCOLARE

La Creatina ha inoltre un importante effetto di volumizzazione cellulare. Aumenta la capacità delle cellule di trattenere acqua e ciò ne comporta un aumento del volume, e quindi delle dimensioni. Di conseguenza risulterà aumentato il volume corporeo.

RECUPERO

La Creatina agisce direttamente sui tempi di recupero, che risultano notevolmente ridotti. Ciò grazie alla sua azione tampone dell’Acido Lattico che ne ritarda l’accumulo.

Io ne assumo 5g al giorno in cronico.

Link al prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/creatina/2260-creatine-micropure-professional-500g-789011153966.html
Link all’articolo approfondito: https://lucabertalli.com/2021/06/16/creatina-la-guida-completa/

ACIDO ALFA LIPOICO

Uno dei miei integratori preferiti, ottimo antiossidante e grande alleato della glicemia, questo grazie all’effetto insulino mimetico che va a generare, ciò permette di evitare o comunque ridurre gli sbalzi di glicemia che si verificano soprattutto in off season riducendo drasticamente il deterioramento della sensibilità insulinica.

Questo comporta una miglior gestione dei glucidi da parte del corpo e di conseguenza una composizione corporea nettamente migliore, oltre ad avere anche degli aspetti positivi a livello epatico.

La mia integrazione è un po’ sopra le righe come dosaggi, 3g al giorno, non creando problemi in soggetti sani ho deciso di utilizzare questo dosaggio in quanto ho visto effetti significativi solo dai 2.2/4g in su.

Link al prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/perdita-di-peso/1382-ala-plus-3863349434274.html

Link all’articolo approfondito: https://lucabertalli.com/2020/06/22/acido-alfa-lipoico/

OMEGA 3

Ecco qui il secondo integratore che più apprezzo dopo l’acido alfa lipoico.

Gli omega3 sono acidi grassi, più precisamente EPA e DHA, sono molto utili in quanto svolgono molteplici azioni nell’organismo sul piano metabolico, oltre a ridurre l’infiammazione se assunti con un apporto adeguato che bilanci il rapporto tra omega3 ed omega 6.

I benefici che presenta riguardano l’infiammazione, la quale è un processo naturale e necessario che si verifica nel nostro organismo, risultano comunque molto utili in quanto, nell’epoca moderna per lo stile alimentare che si è soliti adottare, l’infiammazione tende a cronicizzarsi diventando sistemica e andando a danneggiare i tessuti e se costante nel tempo può portare anche l’insorgenza di patologie, più o meno gravi.

Per chi segue un regime alimentare ben strutturato possono essere una manna dal cielo visti tutti i benefici che ne derivano dalla loro assunzione, tra qualità della pelle, riduzione dell’infiammazione e i benefici a livello metabolico.

Il mio regime alimentare prevede un’assunzione di circa 4000 al giorno tra EPA e DHA.

Link del prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/omega-3-e-acidi-grassi/3379-omega-pure-professional-ifos-240-softgels-789011550895.html

Link all’articolo approfondito: https://lucabertalli.com/2021/02/16/omega-3-e-6-effetti-e-benefici/

EAA AMMINOACIDI ESSENZIALI

Gli EAA, o più precisamente amminoacidi essenziali, sono un pool di 9 amminoacidi, denominati appunto essenziali perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli.

Risultano molto utili se assunti nei pasti in base alla quantità di glucidi e proteine, oltre al valore biologico delle fonti proteiche utilizzate ed anche in base alla quantità di proteine assunte da fonti indirette.

Questo perché bene o male, buona parte della nostra quota proteica è coperta da molte proteine indirette derivanti appunto da fonti di glucidi e/o lipidi, le quali presentano un profilo amminoacidico incompleto e sbilanciato, ciò porta quindi alla produzione di scorie azotate visti tutti gli amminoacidi in eccesso che non hanno modo di completare il pool amminoacidico.

Inserendo una quota di EAA per coprire parte della quota proteica, suddividendola ed inserendoli nei pasti con cognizione di causa, avremo proteine di qualità nettamente superiore e tutte le kcal risparmiate dalle proteine in meno, potranno essere sfruttate a favore di carboidrati e/o grassi.

Io attualmente copro con gli EAA l’equivalente di circa 30g di proteine al giorno.

Link al prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/aminoacidi-essenziali/1320-blp999-pure-400tbl-3863349432720.html

Link all’articolo approfondito: https://lucabertalli.com/2020/10/26/amminoacidi-essenziali-eaa/

ASHWAGANDHA

L’ashwagandha, conosciuta anche con il nome di withania somnifera, o ginseng indiano, è un ingrediente della medicina ayurvedica da millenni, utilizzato per le sue proprietà rilassanti e tonico-adottogene.

I benefici sono molteplici, la Withania somnifera è in grado di:

  • migliorare la capacità del corpo di adattarsi alle situazioni di stress psicofisico;
  • contribuire a rilassare il corpo e ridurre stress, ansia, insonnia;
  • aumentare memoria, concentrazione, resistenza fisica e funzioni cognitive;
  • promuovere la forza, la resistenza e il recupero muscolare.

Link del prodotto: https://www.tsunaminutrition.it/benessere-psicofisico-e-memoria/3435-ashwagandha-withania-ksm-66-vegan-30-caps-789011550888.html

Link all’articolo approfondito: https://lucabertalli.com/2022/02/11/ashwagabdha-proprieta-ed-utilizzo/

BENESSERE EPATICO

Questi sono gli integratori principali che assumo, mancano quelli per il benessere epatico che a mio avviso non dovrebbero mai mancare in un atleta supportato, ma considerando che a molti non interessano ed ho già scritto un articolo simile a questo esclusivamente su di loro, mi limiterà a linkarvelo scrivendovi cosa ed in che quantità assumo:

-Silimarina 900mg al giorno

-NAC 1,8g al giorno

-Glutatione liposomiale 250mg al giorno

Link all’articolo approfondito: https://lucabertalli.com/2021/05/06/benessere-epatico/

CONCLUSIONI

Questi sono gli integratori che reputo più utili/importanti, come avete visto si tratta principalmente di prodotti finalizzati al benessere generale dell’organismo, oltre a fornirgli tutte le sostanze nutritive di cui necessita.
Trovo sia fondamentale mantenere il nostro organismo in uno stato di salute ottimale, questo comporterà di conseguenza progressi nettamente superiori a quelli che si avrebbero in condizioni meno farevoli.

Allenamento e dieta sono importanti, ma se il nostro corpo non funziona a dovere non avrà mai al giusta resa.

Nel caso voleste provare qualcuno di questi prodotti, sul sito di Tsunami Nutrition, inserendo il mio codice SSPUGNA, avrete il 15% di sconto.

MAGNESIO, EFFETTI ED UTILIZZO

Il magnesio è un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nell’organismo in quantità più elevate.
In genere in un adulto ne sono presenti tra i 20 e i 28 grammi, il 50-60% dei quali è concentrato nelle ossa, il 39% nei tessuti molli e solo l’1% nel sangue.
È considerata normale una concentrazione di magnesio compresa tra 0,75 e 0,95 mmol/L.
Si tratta di uno dei minerali più importanti per il benessere e il corretto funzionamento del nostro organismo.

Ricopre un ruolo fondamentale per numerose funzioni fisiologiche, in particolare quelle che riguardano i muscoli, il cervello, le ossa e il cuore.
Si è accertato che il Magnesio è coinvolto nell’attivazione di oltre 300 enzimi e sostanze chimiche dell’organismo. 
È inoltre un componente fondamentale nei processi cellulari che generano energia e metabolismo.

Nonostante la sua fondamentale importanza, l’organismo umano non è in grado di sintetizzare il Magnesio.
L’unica fonte di approvvigionamento di questo prezioso minerale è una una sana e corretta alimentazione.
In questo senso, l’acqua ricopre un ruolo fondamentale perché permette di assimilare circa il 10% del fabbisogno giornaliero, uno degli svariati motivi per cui è fondamentale assumere una buona quota idrica.
Peccato che anche seguendo un regime alimentare sano e variegato, il nostro organismo riesce ad assimilare circa il 30-40% del magnesio necessario a soddisfare tutte le esigenze fisiologiche. 

PROPRIETÀ

Il magnesio partecipa a molte delle reazioni che avvengono nelle cellule.
È il cofattore di più di 300 enzimi che controllano processi molto diversi fra loro, dalla sintesi delle proteine al funzionamento dei muscoli e dei nervi, fino al controllo della glicemia e della pressione sanguigna.
È necessario per la produzione di energia e per i processi di fosforilazione ossidativa e di glicolisi, partecipa allo sviluppo strutturale dell’osso ed è richiesto per la sintesi del DNA, dell’RNA e del glutatione, un importante antiossidante.
Inoltre partecipa al trasporto del calcio e del potassio attraverso le membrane cellulari, fondamentali per la trasmissione dell’impulso nervoso, la contrazione muscolare e il battito cardiaco.

-Svolge una funzione neurologica, in quanto coinvolto nella sintesi di numerosi neurotrasmettitori come dopamina, noradrenalina, melatonina e GABA. Il GABA è un neurotrasmettitore che, legandosi ai suoi recettori specifici, svolge un ruolo importante nella risposta del corpo allo stress ed è responsabile di calmare l’attività del sistema nervoso.

-Ha una funzione metabolica ed energetica, è stata individuata una stretta correlazione tra sindrome metabolica, diabete mellito di tipo 2 (DM2) e ipomagnesemia (carenza di magnesio). Anche i soggetti diabetici presentano, di solito, una carenza di questo minerale. Insieme al calcio e al sodio svolge una funzione cardiovascolare; controlla il tono muscolare delle pareti dei vasi sanguigni. 

-Regolarizza i flussi di potassio nelle cellule del miocardio, partecipa ai processi che portano alla vasodilatazione e alla riduzione dell’aggregazione piastrinica.

-Svolge un’importante funzione ossea, contribuendo alla conversione della vitamina D nella sua forma attiva ed è necessario per il legame del calcio allo smalto dei denti.

-il magnesio è un minerale che gioca un ruolo molto importante nella perdita di peso.
Se assunto durante il periodo di dieta o in qualsiasi altra circostanza, esso va ad agire direttamente sul metabolismo, riattivandolo e preservando la sua dinamicità.
Ciò permette di bruciare i grassi e le calorie più in fretta, di appagare rapidamente il senso di fame, di donare maggiore elasticità ai muscoli e, di conseguenza, di rendere più tonici i punti critici, come l’addome e i glutei.

MAGNESIO E SISTEMA NERVOSO

 Circa il 40% del Magnesio presente nel nostro organismo si trova all’interno dei muscoli, è quindi fondamentale per le tensioni muscolari e per rispondere prontamente alle fasi di stress dovute alla pratica sportiva.

Oltre al corretto funzionamento dei nervi, consente di veicolare verso le membrane cellulari il calcio e il potassio, minerali che fanno partire tutti gli impulsi nervosi.

L’assunzione di Magnesio è quindi molto importante per risultare più attivi, per avere livelli energetici migliori, per migliorare la lucidità mentale e per migliorare le proprie funzioni cognitive. 

EFFETTI COLLATERALI

Un sovradosaggio di magnesio può causare numerose controindicazioni, per cui è sempre bene consultarsi col proprio medico di fiducia. In particolare, i sintomi che possono verificarsi sono: nausea, diarrea (questo perché il corpo cerca di espellerlo), perdita dell’appetito, crampi allo stomaco, difficoltà respiratorie, confusione mentale ecc.…

Un eventuale eccesso di magnesio di origine alimentare viene in genere eliminato attraverso i reni.
Tuttavia dosi eccessive possono scatenare diarrea, a volte associata a nausea e crampi addominali. 

Sopra certi dosaggi un eccesso del minerale può anche rivelarsi tossico, però solo con dosi superiori a 5 grammi al giorno sono state associate a una tossicità che può portare ad abbassamenti della pressione, arresto della peristalsi intestinale, depressione, letargia, debolezza muscolare, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, arresto cardiaco.


MAGNESIO E ALIMENTI CHE LO CONTENGO

Il magnesio è presente in quasi tutti gli alimenti, ma è particolarmente abbondante nei vegetali a foglia verde (come gli spinaci), neilegumi, nellafrutta secca, nei semi e nei cereali integrali, mentre per quanto riguarda la frutta ne sono una buona fonte le banane.
In generale, gli alimenti ricchi di fibre sono anche buone fonti di magnesio.

QUAL È IL FABBISOGNO GIORNALIERO DI MAGNESIO?

Il fabbisogno quotidiano di magnesio, però, varia notevolmente sia a seconda dell’età che del sesso.
Le dosi giornaliere raccomandate sono infatti pari a 250-450 mg per gli uomini adulti, 450-500 mg per le donne in gravidanza e 320 mg per le donne al di sopra dei vent’anni.

Se assunto come integratore, la quantità che viene in genere consigliata è di 2,4 g. 

Esso può essere assunto fino a due volte al giorno, meglio se a digiuno, sciolto in acqua calda (come se fosse un infuso).

QUALI CONSEGUENZE PUÒ DETERMINARE LA CARENZA DI MAGNESIO?

La carenza di magnesio non è comune. I soggetti più a rischio sono le persone che assumono farmaci o che soffrono di malattie che possono comprometterne l’assorbimento, come la diarrea cronica associata al morbo di Chron, la celiachia, oppure chi ha affrontato un bypass intestinale.
Nelle situazioni più gravi la carenza può portare a crampi e contrazioni muscolari, intorpidimenti, convulsioni, aritmie, spasmo delle coronarie, cambiamenti di personalità e riduzione dei livelli di calcio e di potassio nel sangue.

CONCLUSIONI

Il magnesio quindi, come abbiamo visto, risulta un grande alleato sia in ambito sportivo che non…
Utilissimo soprattutto nelle fasi di ipocalorica in cui mancano le energie, i micronutrienti che vista l’alimentazione piuttosto povera scarseggiano e soprattutto l’aiuto che dà nella perdita di adipe.
Consiglio vivamente di acquistare integratori a base di magnesio certificati e ribadisco l’importanza di scioglierli in acqua calda, in quanto se non sciolto a dovere verrà espulso dal corpo e potrebbe causare un po’ di dissenteria, effetto che talvolta viene confuso con un eccesso di magnesio e se le materie prime non sono di qualità potrebbe risultare ostica la sua dissoluzione in acqua.

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ASHWAGABDHA PROPRIETà ED UTILIZZO

L’ashwagandha, detta anche Withania somnifera o ginseng indiano, in quanto ha origine in India, è un integratore che ha recentemente preso piede anche in campo sportivo oltre che clinico, con proprietà toniche e adattogene, oltre quelleanalgesiche ed antinfiammatorie.

È estratta da un arbusto erbaceo appartenente alla famiglia delle Solanaceae.

Presenta vari costituenti chimici, tra i quali:

  • Withanolidi (lattoni steroidei)
  • Withaferina A
  • Alcaloidi (withanina)
  • Nicotina
  • Polisaccaridi
  • Scopoletina
  • Aminoacidi.

PROPRIETÀ

L’ashwagandha ha dimostrato diverse proprità:

-Aumentare la resistenza e la resistenza cardiorespiratoria.

-Migliora la forza e le dimensioni muscolari e accelera anche il recupero muscolare.

-Riduce il cortisolo e negli uomini aumenta il testosterone in modo naturale e sicuro. 

-Aumenta la concentrazione e la calma sotto pressione. 

È oggi uno dei pochi ingredienti nel mercato degli integratori sportivi con effetti significativi sia sugli aspetti psicologici che fisiologici delle prestazioni sportive e della produzione di energia.

Tra l’altro, le proprietà antinfiammatorie e analgesiche sembrano essere imputabile ai withanolidi contenuti nella stessa pianta.

ATTIVITÀ BIOLOGICA

Come accennato, alla Withania sono ascritte proprietà toniche e adattotogene; in altre parole, si ritiene che questa pianta sia in grado di aumentare le resistenze aspecifiche dell’organismo in risposta agli stimoli di stress esterni.

Infatti è spesso presenta in integratori alimentari come aiuto in caso di stanchezza o mancanza di energia e proprio per questo motivo prende anche la denominazione di ginseng indiano.

Inoltre, è risultato dagli studi in vitro che possa potenzialmente avere anche delle proprietà antitumorali. Più nel dettaglio, nel corso di tali studi, questi estratti hanno dimostrato di esercitare un’azione antiproliferativa, citostatica e citotossica nei confronti di diversi tipi di cellule maligne.
Queste proprietà devono però ancora essere totalmente confermate con studi più approfonditi.

Nonostante questo possa far storcere il naso, ricordiamoci che il motivo principale (o almeno spero) per cui ci interessa la sua assunzione non è come antitumorale, bensì per le molteplici proprietà benefiche sopra elencate che presenta.

ATTENZIONE

Prima di assuemre la Withania o qualsiasi prodotto che la contiene è necessario chiedere consiglio al proprio medico, ancor più necessario se si soffre di disturbi o patologie di qualsiasi tipo, se si stanno seguendo terapie farmacologiche e/o se ci si trova in particolari condizioni come ad esempio gravidanza o allattamento al seno.

Questo perché l’assunzione di Withania, suoi estratti o prodotti che li contengono potrebbe interferire con l’azione di farmaci e medicinali.

BREVETTO

Cosa molto importante e da non sottovalutare nella scelta dell’acquisto di integratori a base di Ashwagandha, è la presenza del brevetto KSM-66®, che è infatti la versione di estratto di radice di ashwagandha che contiene in assoluto la maggior concentrazione di withanolidi (più del 5%), elementi che, insieme agli alcaloidi e agli altri costituenti fitochimici, come accennato in precedenza, attribuisco cotante proprità a questo prodotto.
Questo per essere sicuri di utilizzare un prodotto valido e non i soliti “placebo” che non presentano nulla.

DOSAGGI

Per quel che riguarda le preparazioni migliori e il dosaggio dell’ashwagandha, sono da preferire gli estratti secchi di radice standardizzati in withanolidi, in capsule o compresse da 200-400 milligrammi, da assumere due o tre volte al giorno.

Personalmente ne assumo 900mg divisi in 3 assunzioni e mi sto trovando egregiamente, soprattutto, perché aimeh, anche altri prodotti sono molto validi come ad esempio la vitamina C, ma gli effetti non si percepiscono, ho riscontrato un drastico calo dell’ansia che mi viene in concomitanza con l’assunzione di trenbolone, quindi, a maggior ragione, viste le evidenze scientifiche, lo reputo un prodotto veramente valido.

Vi lascio qui sotto il link nel caso foste curiosi di provarla.

Nel caso voleste ordinare da Tsunami nutrition, potete usufruire del 15% di sconto inserendo il mio codice SPUGNA.

CREATINA, LA GUIDA COMPLETA

Uno degli integratori alimentari più conosciuto ed utilizzato, ovviamente seguito a ruota dalle proteine in polvere.
Presenta tantissime peculiarità ed effetti benefici, viene però talvolta avvolta da leggende e miti su assunzione o effetti che fanno un po’ storcere il naso.
Ho deciso di parlare di questo prodotto per fare un po’ di chiarezza sulle leggende metropolitane che le aleggiano intorno.
Si tratta di una molecola secreta endogenamente da reni, fegato e pancreas, il fabbisogno richiesto ammonta a 2g/die, mentre la nostra produzione arriva a massimo 1g/die.
Questo non significa che la produzione endogena venga soppressa se assunta tramite integratori come invece succede in altri casi, semplicemente ciò può portare ad un calo della sua secrezione.
La creatina si trova al 95% nei nostri muscoli, mentre il restante 5% in organi come reni, fegato, cervello, ecc…
Il 60% è presente sotto forma di creatina fosforilata, mentre il 40% in forma libera e affinché avvenga la sua sintesi è necessaria la presenza di due amminoacidi, la glicina e l’arginina.

FUNZIONI

La creatina ha la funzione di legare dei gruppi fosfato ad alta energia grazie a enzimi del tipo creatina chinasi (CPK), diventando fosfocreatina.
La fosfocreatinaè in grado di cedere molto velocemente i fosfati all’ADP “ricaricandola” e ricovertendola ad ATP ovvero, l’adenosina tri-fosfato, un composto chimico coinvolto nella quasi totalità dei processi metabolici, questo processo avviene specialmente durante sforzi muscolari brevi e intensi.
Infatti velocizza il recupero e migliora i sintomi di condizioni specifiche che coinvolgono danni neuromuscolari, diminuisce l’affaticamento e rallenta il declino cognitivo e migliora i markers ematochimici del diabete.
La creatina dunque è fondamentale nel ripristino dell’ATP quando ci si affida al meccanismo anaerobico alattacido.
L’ATP presente all’interno dei muscoli risulta essere di appena 2,5g/kg, quantità tale che si tradurrebbe in uno sforzo di pochissimi secondi, tuttavia esiste la fosfocreatina che interviene per la ri-sintesi dell’ATP a partire dell’ADP. 
Sostanzialmente la creatina integrata è in grado di aumentare le scorte di fosfocreatina nei muscoli.
L’assunzione e l’aumento delle scorte di fosfocreatina si tradurrà in una maggiore rigenerazione dell’ATP accelerando così il processo di “riciclo”. 

PRE O POST WORKOUT?

La creatina presenta funzione di riserva, infatti agisce tramite la saturazione delle riserve di creatina, infatti la sua funzione principale deriva dall’assunzione cronica.
Pre workout è in grado di velocizzare la resintesi di glicogeno nel post allenamento, mentre se assunta post insieme ad una fonte proteica ed una glucidica ne migliora lo stoccaggio nei ventri muscolari.

MODALITÀ DI ASSUNZIONE

Vi sono due modalità di assunzione:

Il carico di creatina, la più classica ed utilizzata, consiste nell’effettuare un carico con sovradosaggio (0,3g x KG) di circa 7 giorni, per poi seguire la fase di mantenimento con durata indefinita a 3-5g al giorno.
Presenta il vantaggio di portare rapidamente a saturazione le scorte, ma al contempo porta a sprecarne molta e necessità la divisione dell’assunzione in circa 4 dosi al giorno.
Le 4 dosi andranno aggiunte nei pasti con quote glucidiche elevate.

L’assunzione più classica, ovvero quella di 3-5g al giorno in cronico, che nonostante porti a saturazione meno rapidamente (3-4 settimane) personalmente apprezzo molto di più.
Questa può essere effettuata in due differenti modi, o la classica assunzione nel pasto che presenta la quota glucidica più elevata insieme a molta acqua, oppure, come preferisco giostrarmi io, scioglierne la medesima quantità in circa 2 litri (o più, ancora meglio tra l’altro), di acqua da sorseggiare durante la giornata.
Viste le peculiarità chimico-fisiche della creatina ho ritenuto fosse la scelta più efficiente.

FORZA, Sì O NO?

È stato riscontrato un netto aumento di forza grazie all’assunzione di creatina non indifferente, questo nell’arco di circa 8 settimane e ciò avviene indipendentemente dal gradi di allenamento del soggetto.

RITENZIONE IDRICA?

La creatina aumenta l’idratazione intra-cellulare, l’accumulo di liquidi extra-cellulari causati dall’assunzione di creatina avviene solo in caso questa sia già ampiamente presente.
Tutto questo porta ad aumento dei volumi muscolari regalando un aspetto più tondo e pieno, proprio per quello porta ad aumento di peso sulla bilancia di circa 2-3kg.
Quindi la creatina non porta ad accumulo di liquidi extra-cellulari indesiderati, se non nel caso citato sopra, quindi se dovesse succedere ricordatevi di chiudere il frigo, eliminare la creatina non porterà benefici.

AUMENTI DI MASSA MUSCOLARE

La creatina è in grado di aumentare la massa muscolare, questo perché, le fibre muscolari dopo le prime settimane di assunzione portano ad un aumento dei volumi delle fibre muscolari e ciò è dovuto alla maggior idratazione intra-cellulare, per non parlare del fatto che una cellula ben idratata è una cellula più anabolica, infatti, in seguito all’assunzione di creatina si vada a verificare una minore lisi muscolare (il catabolismo), con conseguente aumento del bilancio azotato, con tanto di incremento indiretto della massa muscolare.
Non sembra essere tuttavia l’unico fattore ad incrementare il muscolo, infatti uno studio del 2001 ipotizza che la supplementazione di creatina aumenti il numero di mionuclei, aumentando così il potenziale di crescita e rigenerazione delle fibre muscolari. 
Un altro studio del 2003 va a confermare che la creatina altera positivamente la miogenina.
Un altro fattore coinvolto nell’aumento della massa muscolare, associato alla creatina, è l’aumento dell’inibizione della miostatina, un gene che limita la crescita muscolare negli esseri viventi.

CREATINA, SCIOGLIMENTO E ASSUNZIONE

È fondamentale che la creatina venga disciolta a dovere prima di essere assunta, in quanto, la presenza di micro-cristalli ne blocca l’assorbimento da parte degli enterociti.
Bisogna però tenere in considerazione che è difficile che la creatina se non sciolta correttamente non venga assorbita, essendoci 37 gradi di temperatura media a livello gastrico ed un PH di 1-3.

L’assunzione con i pasti o senza non porta grandissime differenze, semplicemente, l’assunzione con un’elevata quota glucidica e proteica ne migliori leggermente l’assorbimento grazie allo spike insulinico.

LA CREATINA FA MALE?

Questa è la frase che qualsiasi utente che frequenti la sala pesi ha sentito almeno una volta in vita sua e ciò è dovuto al fatto che un aumento di creatina porti ad un aumento di un biomarker testimone dei danni renali, la creatinina, che si tratta di un semplice prodotto generato dalla degradazione delle cellule muscolari.
Quindi, considerando che la creatinina è sì un biomarker, ma solo uno dei possibili segnali di danni a carico dei reni e che il suo aumento risulta normale in seguito all’assunzione di creatina e quindi si tratta di falsi positivi e non avviene nemmeno in tutti i soggetti non ci sarebbe bisogno di preoccuparsi dell’insorgenza di possibili danni a carico dei reni.
Proprio per questo, come buona parte degli integratori tra l’altro, la creatina non risulta dannosa in un soggetto sano, salvo per la possibilità di diarrea in soggetti bad responder, problema facilmente arginabile.

CREATINA E CAFFÈ

Come molti utenti che frequentano ormai da tempo la sala pesi, nel tempo si è discusso molto in merito al mix, creatina e caffeina per aumentare le prestazioni in allenamento.
Inizialmente pareva una buona idea, prima dell’uscita di uno studio che affermasse l’esatto opposto, ovvero l’inibizione della creatina da parte della caffeina.

È però di recente uscito un nuovo studio che afferma il contrario, ovvero che la combinazione di creatina e caffeina porti ad una maggior attivazione muscolare.
Quindi si è ritornati all’idea di partenza, ovvero, creatina e caffeina sono un ottimo connubio per migliorare la qualità delle sedute di allenamento.

CONCLUSIONI

La creatina risulta utile, non solo per l’aumento delle prestazioni in sala pesi, ma anche per una miglior resa estetica e per la prevenzione/trattamento di numerose problematiche.
Se assunto nelle giuste quantità e con un timing adeguato può essere un valido alleato nel proprio percorso in sala pesi, oltre a non presentare i fantomatici effetti collaterali che questa sembrerebbe vantare.
Un integratore che si può tenere 365 giorni l’anno, consiglio vivamente di volgere su marchi che presentino la certificazione creapure, in quanto una creatina di alta qualità presenterà cristalli, oltre che migliori, maggiormente solubili in acqua, fattore non indifferente considerante che il loro corretto scioglimento è fondamentale perché venga assorbita correttamente.
Infatti io acquisto tra le due versioni presenti sul sito di integratori Tsunami Nutrition questa, creatina monoidrato micronizzata marchiata creapure.

Nel caso voleste acquistarla, col mio codice SSPUGNA potrete usufruire di 15% di sconto, cumulabile con un ulteriore 10% presente ancora per poco sul sito col codice XTR10.

BENESSERE EPATICO

Questo è argomento che tocca in prima persona buona parte degli atleti del mondo del bodybuilding e non solo.
Ho deciso di parlarne anche se si tratta di un argomento un po’ tabù visto a cosa è legato, perchè, e non prendiamoci in giro, il doping è oggettivamente e ampiamente diffuso nel mondo dello sport.
Considerando anche che un po’ di informazione in merito può tornare utile come forma di prevenzione (prevenire è sempre meglio che curare) in quanto comunque si sa che l’uso di anabolizzanti non è salutare, anzi…
Oggi non parlerò del comparto alimentare, bensì dell’integrazione atta a proteggere e mantenere il benessere epatico, torneremo poi a vedere come possa essere gestita la dieta per una fase detossificante.

IL SEGRETO DEL BENESSERE EPATICO

Il rimedio naturale per eccellenza per detossificare il fegato è bere acqua calda e limone al mattino. Purifica il sangue, regola l’intestino e favorisce l’eliminazione delle scorie in eccesso.
Basta, articolo finito, tutti a casa.
No, ok, frase copiata ed incollata a caso da google a parte, che purtroppo, o per fortuna, ciò che è scritto in realtà ha un impatto pressoché irrisorio se si tratta di proteggere il fegato dagli anabolizzanti…
Vediamo cosa realmente può tornare utile, ovviamente si tratta di integratori, quindi nemmeno questi fanno miracoli, però rispetto all’acqua calda col limine perlomeno non è come combattere un bazooka cin una banana.

PERCHÉ MANTENERE IN SALUTE IL FEGATO

Pare una domanda abbastanza stupida e scontato per chi ragiona cum grano salis, in quanto avere un fegato in salute, non so voi, ma penso sia importante per vivere.
Mamma mia quanto sono simpatico oggi…
Cavolate a parte, lo specifico perché purtroppo molti lasciano la salute in secondo piano, quindi volevo dare qualche ragione in più a chi si cura solo del fine tralasciando la propria salute, del perché se si vuole arrivare alla miglior condizione possibile è bene che il fegato funzioni a dovere.
Quando il benessere epatico è compromesso e quindi il nostro fegato appesantito, altre al rischio a livello di salute, vi è anche quello di compromettere i propri obiettivi, in quanto, se una ruota inizia a non girare più a dovere, ne risente tutto il carro.
Se la salute viene compromessa da questo punto di vista ne si risentirà in primis a livello alimentare, palesandosi con senso costante di inappetenza e problemi a livello gastrico per quanto concerne la digestione, con conseguente stanchezza/spossatezza cronica e nausea.
Tutto ciò a sua volta si riverserà sulla condizione, in quanto ciò in primis porterà ad uno stress veramente elevato, quindi cortisolo che schizza a picco e ad una difficoltà nell’attinenza del proprio piano alimentare.
Pensato ad un culturista coi suoi sei classici pasti al giorno, assumete il primo e già assumere il secondo anche a distanza di due/tre ore risulterà ostico in quanto probabilmente sarà ancora in fase digestiva il precedente, dilatando così gli orari di tutti i pasti.
Questo potrebbe poi riflettersi anche sull’allenamento in quanto la resa sarà minore, affrontate ogni sessione mentre stato ancora digerendo o avete la nausea, sarà sempre un calvario.
Quindi andrà ad instaurarsi un circolo vizioso che potrebbe portare ad un fallimento nella vostra preparazione.

INTEGRATORI

Gli integratori che tornano utili in questi contesti per la depurazione del fegato sono:

-Silimarina

-NAC (n-acetil cisteina)

-ALA (acido alfa lipoico)

-arginina

-Curcuma

-Glutatione

Lascio per ultimo il glutatione perché è un discorso che va approfondito maggiormente, in quanto ne esistono più forme e non sono tutte biodisponibili, ma al contempo rimane l’alleato più valido per il supporto del nostro amico fegato

SILIMARINA

La silimarina è una miscela costituita soprattutto da tre sostanze: la silibina, la silicristina e la silidianina. Questo complesso di flavonolignani si trova in diverse piante, soprattutto nel cardo mariano, dov’è originariamente presente nel rapporto 3:1:1.
L’importanza del cardo mariano è conosciuta da tempo in ambito fitoterapico, dove viene tradizionalmente impiegato  per migliorare la salute e la funzionalità del fegato. 
I suoi benefici a livello epatico sono riconducibili soprattutto alla sua capacità di aumentare la sintesi delle proteine epatiche e di inibire quella dei mediatori infiammatori e dei radicali liberi. 
La silimarina viene assorbita per via orale ed escreta attraverso la bile, con un’emivita di circa 6 ore.
In campo medico viene utilizzata con successo come coadiuvante nel trattamento delle epatiti, delle cirrosi croniche, delle intossicazioni epatiche ed in caso di avvelenamento da Amanita Phalloides.
In ambito sportivo viene invece utilizzata appunto per sopperire all’intossicazione generata dai farmaci anabolizzanti.
Si può trovare sotto forma di integratore, anche ad alti dosaggi, nei vari studi clinici sono stati utilizzati dosaggi mediamente compresi tra i 200 ed i 1000 mg di silimarina al giorno.
Un sovradosaggio non presenta effetti collaterali rilevanti, salvo l’effetto lassativo generato ad alte dosi probabilmente a causa del suo stimolo positivo sulla sintesi e sul flusso biliare.
Personalmente, con dati delle analisi alla mano ho trovato che il dosaggio migliore sia di 1200mg al giorno.

NAC n-acetil cisteina

La NAC viene utilizzata anche per le sue proprietà antiossidanti.
Il gruppo chimico tiolico o sulfidrilico è in grado di neutralizzare direttamente i radicali liberi.
Il motivo per cui però a noi interessa l’assunzione della NAC è che si tratta di un precursore del glutatione, che è la sostanza a effetto antiossidante più importante per la protezione delle cellule del nostro corpo.
La tossicità indotta dagli anabolizzanti è dovuta alle metilazioni, singole o doppie, che alcune molecole presentano e che sono necessarie perché queste possano essere biodisponibili.
Queste metilazioni portano ad un esaurimento del glutatione epatico, il fegato è l’organo preposto alla disintossicazione dell’organismo e l’esaurimento del glutatione lo danneggia gravemente e in taluni casi può provocare la morte.
La NAC somministrata per via endovenosa o orale entro 24 ore dall’intossicazione è efficace nel ripristinare i livelli di glutatione e quindi nel prevenire i danni al fegato.
Attenzione però che non è tutto oro quel che luccica, un sovradosaggio di NAC può sortire l’effetto opposto, quindi non esagerate.
Il dosaggio consiglio, che è comunque “danno dipendente”, proprio per questo presenta un range così ampio va da 1000mg fino a 2000mg.

ALA acido alfa lipoico

Le sostanze ad attività antiossidante svolgono un ruolo primario nel “difendere” le cellule epatiche dai danni generati dallo stress ossidativo e dai radicali liberi prodotti da diverse reazioni biochimiche che avvengono proprio a livello epatico.
Fra queste sostanze la più attiva è senz’altro lacido alfa-lipoico, in quanto presenta un fortissimo potere antiossidante.
Esso, infatti, è caratterizzato da un elevata reattività contro i radicali liberi ed è in grado di rigenerare la Vitamina C e la Vitamina E ossidate e di innalzare i livelli tissutali di glutatione. Da uno studio su pazienti pubblicato su una rivista scientifica è emersa l’efficacia d’uso nel trattamento di disordini epatici dell’acido alfa-lipoico in combinazione con selenio, Vitamina E e silimarina.
La vitamina E ed il selenio in questi articoli li tralascerò in quanto presentano benefici piuttosto irrisori se paragonati agli integratori sopracitati e quelli che ancora devo citare.

ARGININA

Tralasciamo un secondo l’idea che possa aumentare la produzione endogena di ormone delle crescita ed affini e andiamo a vedere ciò che a noi interessa ora.
L’uso di Arginina in ambito sportivo è attualmente giustificato dal ruolo antiossidante ed immunomodulante, prezioso soprattutto durante sessioni allenanti particolarmente intense, piuttosto che durante competizioni prolungate.
Non meno importanti sarebbero anche il potenziale ruolo ergogenico, legato all’attività gluconeogenica dell’Arginina, e il ruolo detossificante nei confronti delle scorie azotate, solitamente più elevate negli sportivi.
Sono proprio il ruolo di antiossidante e quello di detossificante per le scorie azotate che ci interessano.
Come già visto sopra il potere di antiossidante è molto utile per il fegato, ma altrettanto e proprio per questo la cita, lo è il potere detossificante per le scorie azotate.
L’alimentazione di un culturista è di base un’alimentazione iperproteica, quindi una parte delle proteine andrà sicuramente in scorie azotate, soprattutto quando si tratta di user, in quanto l’introito proteico in questo caso sarà nettamente superiore.
La dose utile è di circa 10g, ancor meglio se assunti nel pasto post allenamento, in quanto ha un effetto positivo sulla glicemia, riducendo il picco che si va a creare nel pasto che solitamente presenta la quota glucidica più elevata.

CURCUMA

Lo stress ossidativo è considerato una delle cause principali di danno epatico, indotto da numerosi fattori, tra cui alcol, droghe, infezioni virali, inquinanti ambientali, diete scorrette ecc. La curcumina è una delle molecole più comunemente usate per proteggere il fegato, infatti esercita una notevole protezione su questo e numerosi benefici terapeutici sulle malattie epatiche attraverso diversi meccanismi molecolari e cellulari.
Presenta anche la capacità di migliorare ampiamente la risposta delle cellule allo stress ossidativo, apportare benefici nella prevenzione e nel trattamento della steatoepatite non alcolica, conosciuta volgarmente come “fegato grasso” e grazie al fatto che favorisca il lavoro di alcuni enzimi deputati proprio alla depurazione epatica ha un effetto detossificante sul fegato.
ATTENZIONE però, le dosi non bisogna assumerne dosaggi molto elevati, in quanto la popolazione caucasica non avendolo come alimento primario nella normale alimentazione a differenza delle popolazioni del medio oriente, in molti soggetti vi una mancanza di enzimi atti alla sua metabolizzazione.
Quindi potrebbe sortire l’effetto opposto risultando tossica.

GLUTATIONE

Il glutatione o GSH è un tripeptide naturale, vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi, nell’ordine acido glutammico, cisteina e glicina. Questa particolare composizione chimica conferisce al glutatione un’elevata capacità di ossidarsi o ridursi, proteggendo le proteine e gli altri composti ossidabili dall’azione deleteria dei radicali liberi.
Più in particolare, il glutatione rientra nella composizione di un gruppo di enzimi ad azione antiossidante, chiamati glutatione perissodisa.
Da diversi lavori clinici, e da numerosissimi studi sperimentali, la somministrazione di glutatione sembrerebbe utile nel Proteggere il fegato dall’azione trasformante di potenziali sostanze tossiche.
Nonostante le evidenze cliniche incoraggianti, esistono oggi diversi dubbi, soprattutto di natura farmacocinetica, relativi alla reale utilità dell’integrazione con glutatione sotto forma orale.
Il tutto sarebbe riconducibile alla presenza, nell’intestino, di enzimi noti come gamma glutammil-transferasi, che idrolizzerebbero il glutatione assunto per os, riducendone drasticamente la biodisponibilità.
A compromettere ulteriormente la biodisponibilità di questo nutriente contribuirebbero uno spiccato metabolismo di primo passaggio e il sequestro cellulare esercitato dagli enterociti della mucosa intestinale.
L’unica forma che risulta efficace pare essere il glutatione sotto forma iniettabile, quindi il classico TAD600 reperibile in farmacia previa prescrizione medica.
La prescrizione è necessaria non tanto perché presenti controindicazioni, bensì perché si tratta della forma iniettabile.
Esistono però delle forme orali progettate di recente che presentano maggior biodisponibilità rispetto alle classiche, come il glutatione liposomiale prodotto da Tsunami Nutrition e ciò è permesso dall’associazione con ad una tencnologia unica la LipoCellTech™.
La tecnologia brevettata LipoCellTech™ è una tecnologia liposomiale in polvere utilizzata per migliorare il rilascio e la biodisponibilità di sostanze idrosolubili e facilmente ossidabili come il glutatione, in quanto, come precedentemente scritto il glutatione sotto forma orale risulta pressochè non biodisponibile.
Si tratta di una tecnologia di tipo liposomiale, è stata utilizzata l’azione dei liposomi studiando l’influenza dei fosfolipidi sui processi di coagulazione del sangue. I fosfolipidi infatti hanno la capacità di formare particelle organizzate in due strati, simili alle membrane cellulari, che possono contenere al loro interno varie sostanze attive capaci di oltrepassare indenni i processi digestivi.
La tecnologia LipoCellTech™ prevede la formazione di microsfere a partire da bilayer fosfolipidici che si richiudono su loro stessi. Queste strutture definite liposomi hanno la capacità di proteggere sia dall’azione di enzimi idrolitici che da una prematura ossidazione ma anche di promuovere la fusione con la membrana cellulare degli enterociti aumentando così la concentrazione intracellulare.
Qui il link diretto al prodotto presente sul sito di Tsunami Nutrition.

Omega 3 e 6: effetti e benefici

Il consumo di omega 3 ha iniziato a prendere piede dopo che venne riscontrato un rischio di complicazioni cardiovascolari nettamente inferiori nelle popolazioni che consumano una grande quantità di pesce.
Ma cosa sono gli omega 3?
Gli omega 3 sono ACIDI GRASSI ESSENZIALI, ovvero, acidi grassi che non possono essere sintetizzati dal nostro organismo.
Si tratta di acidi grassi polinsaturi, che si differenzia da quelli monoinsaturi per la presenta di doppi legami nella loro struttura molecolare tra atomi di carbonio, il numero 3 infatti sta ad indicare la posizione in cui è sito il doppio legame ed il cui atomo di carbonio prende il nome di carbonio omega.

I principali acidi grassi omega-3 sono:

• Acido alfa-linolenico (ALA);
• Acido eicosapentaenoico (EPA);
• Acido docosaesaenoico (DHA).

L’acido alfa-linoleico è un precursore degli omega 3 ed insieme all’acido linoleico (omega 6) sono definiti essenziali.
La biosintesi endogena degli acidi grassi omega 3 a lunga catena quali EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) ha luogo principalmente a livello epatico e cerebrale ed è mediata da reazioni enzimatiche che hanno luogo a livello del reticolo endoplasmico e dei perosissomi.

È importante sottolineare che ad essere acidi grassi essenziali sono l’acido alfa-linoneico e l’acido linoleico e non EPA e DHA.
– linoleico (ω6) → viene convertito in acido arachidonico (che a sua volta darà “vita” a prostaglandine, trombossani e leucotrieni della serie 4)
– linolenico (ω3) →viene convertito in EPA (che produrrà anch’esso trombossani, prostaglandine e leucotrieni della serie 5) e DHA.

– Prostaglandine: regolano infiammazione, dolore e febbre     
– Trombossani: regolano la costrizione di vasi sanguigni
– Leucotrieni: sono implicati nella risposta infiammatoria, nell’asma e nelle allergie

Questi sono definiti eicosanoidi e vengono prodotti a partire dei due acidi grassi, però di serie diversa e quindi con effetti differenti, per questo è importante avere un corretto rapporto tra omega 3 e 6, in quanto ciò può portare a benefici o problematiche.

Nei paesi occidentali industrializzati il rapporto omega 6:omega 3 è ad oggi pari a 15:1.

I motivi di questo rapporto sbilanciato sono ascrivibili a:

• Aumentato consumo di oli vegetali ricchi in omega 6
• Limitato consumo di pesce
• Minor presenza degli omega 3 nel pesce di allevamento rispetto a quello pescato
• Scarso apporto dell’ALA con le carni provenienti da bovini alimentati con mangimi poveri di acidi grassi omega 3

L’efficienza della conversione endogena di ALA in EPA e DHA è limitata dalla presenza di elevati livelli di omega 6 nella dieta occidentale che solitamente presentano un rapporto 15:1 tra omega 6 ed omega3, piuttosto elevato rispetto a quello che sarebbe opportuno tenere; di conseguenza maggiori benefici a livello cardiovascolare sono raggiunti quando EPA e DHA vengono forniti preformati con la dieta (pesce) o sotto forma di integratori.

RAPPORTO TRA OMEGA 6 ED OMEGA 3, RISCHI E BENENFICI

Un rapporto troppo sbilanciato in favore degli omega 6 tra questi due acidi grassi essenziali può portare complicazioni quali:

-infiammazione articolare e che porta ad un peggioramento della qualità della pelle parlando in ambito culturistico

-trombosi

-asma

-eczema

-sistema immunitario

-etc

Già solo da questo si evince quanto sia importante mantenere un corretto bilancio tra omega 6 ed omega 3, quello ideale va dal 5:1 al 10:1
Come già detto prima con l’alimentazione occidentale si ha mediamente un rapporto 15:1, proprio per questo come scritto sopra, è nettamente più alto il rischio di complicazioni cardiovascolari rispetto alle popolazioni in cui vi è un alto consumo di pesce.
In particolare fu notato che tra gli eschimesi dell’Alaska e della Groenlandia (Inuit) e i nipponici residenti nelle zone costiere del Giappone l’incidenza della cardiopatia ischemica era inferiore a quella osservata tra gli eschimesi emigrati in paesi industrializzati e a quella dei nipponici che vivevano nell’entroterra del Giappone.

A tal proposito, il tanto amato ed utilizzato burro di arachidi, in ambito fitness e bodybuilding risulta una delle peggiori fonti di grassi, in quanto presenta un rapporto tra omega 6 ed omega 3 di 5000:1.
Per di più, la macinazione industriale genera una quantità di calore veramente elevata che porta i grassi che contiene a degradarsi, se poi le arachidi vengono anche tostate…
Beh, viene da sé cosa significa assumere un alimento del genere, ora non voglio fare terrorismo psicologico, non sarà un po’ di burro di arachidi a rovinarvi la condizione, alla fine è la quantità che fa il veleno.

COME MIGLIORARE IL BILANCIO OMEGA 3 E 6

La scelta delle fonti e degli alimenti da consumare in questo caso è fondamentale, basti pensare a quanto può sbilanciare il rapporto un alimento come il burro di arachidi.

Sarà opportuno quindi aumentare il consumo di pesce grasso, come ad esempio il salmone che contiene una quota di omega 3 davvero elevata
Limitare il consumo di frutta secca (le arachidi sono legumi, non frutta secca) o comunque prediligere quelle che hanno un contenuto di omega 6 ridotto, le migliori sono le noci con un rapporto 5:1.
Consumare verdure a foglia larga, ridurre il consumo di carne grassa in quanto contiene un’elevata quantità di omega 6 e prediligere come olio quello spremuto a freddo o quello di semi di lino che ha un ottimo rapporto tra omega 6 ed omega3.

Ricordatevi però che oltre alla scelta degli alimenti anche la cottura è fondamentale, in quanto, come detto sopra, temperature troppo elevate portano gli acidi grassi a denaturarsi.
Il classico filetto di salmone arrostito infatti andrebbe evitato!
Quindi non strafate con la cottura e state attenti a come conservate alimenti quali olio, capsule di omega3, etc.
Luce, aria e calore portano ad un loro degradamento, aumentandone l’effetto pro infiammatorio.
Quindi tenete sempre l’olio in un pasto al buio e gli omega 3 al fresco in frigo, mi raccomando, optate per marche che non utilizzano barattoli trasparenti, altrimenti potrebbero già arrivarvi ossidati.

Piccola parentesi sugli omega 3 in capsule (gli integratori), non andate al risparmio, in quanto il costo di estrazione è piuttosto elevato ed un prezzo troppo basso sta ad indicare un prodotto di scarsa qualità, che quindi potrebbe già essere ossidato in partenza, anche senza essere esposto a luce o calore.
Se quando digerite (ruttate) percepite quel fastidioso sapore di pesce tornare su avete per le mani degli omega 3 ossidati.

Può tornare utile l’assunzione di vitamina C ed E quando prendete i vostri omega 3, in quanto la prima proteggerà i grassi polinsaturi nel flusso ematico e la seconda della cellula.

Per finire in bellezza, ricordatevi di non demonizzare gli omega 6 come spesso succede, per un corretto bilancio questi devono per forza essere presenti.

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AMMINOACIDI ESSENZIALI – EAA

Gli amminoacidi essenziali hanno preso piede negli ultimi anni nel mondo del bodybuilding.
È stato confermato dalle ultime evidenze scientifiche e dai tecnici più illustri, l’importanza e l’utilità che ha questo supplemento alimentare per migliorare la composizione corporea.
Tutto ciò, a patto che venga utilizzato con cognizione di causa, pena l’inutilità di questo acquisto, senza considerare i soldi buttati.
Gli amminoacidi essenziali vengono anche chiamati EAA.

ELENCO DI EAA:

-fenilalanina

-triptofano

-metionina

-isoleucina

-istidina

-leucina

-lisina

-valina

-treonina

In alcuni casi, come forti ustioni, operazioni chirurgiche, ferite gravi, la glutammina potrebbe diventare un aminoacido essenziale.

Quando assumiamo una fonte proteica, stiamo dando al nostro corpo degli amminoacidi, in quanto, questi sono i “mattoni” che costituiscono la struttura delle proteine.  
I differenti tipi di proteine, si distinguono per l’appunto in base alla tipologia e alla lunghezza della catena amminoacidica che le formano.
Quindi vi è da fare un’importante distinzione tra amminoacidi essenziali e non.

AMMINOACIDI ESSENZIALI

Il nome amminoacidi essenziali viene utilizzato per indicare quegli amminoacidi che il nostro corpo non riesce a sintetizzare e di conseguenza devono essere assunti tramite l’alimentazione.
Una loro carenza potrebbe bloccare la proteosintesi, prendo in esame un esempio:
Vi è una carenza di isoleucina e leucina, nonostante il nostro corpo abbia a disposizione tutti gli amminoacidi, la proteosintesi non ha inizio, in quanto il nostro corpo non riesce a produrre i due amminoacidi essenziali e di conseguenza, ciò va a vanificare l’assunzione della quota proteica.
Questo è anche il motivo per cui viene attribuito il valore biologico alle proteine in base al profilo amminoacidico.

EAA NON ESSENZIALI

-metionina

-omocisteina

-fenilalanina

-tirosina

-arginina

-ornitina

-citrullina

Gli amminoacidi non essenziali a differenza di quelli essenziali, in caso fosse presente una loro carenza, il corpo potrebbe ricavarli in modo autonomo, scomponendo altri amminoacidi, ottenendo così, ciò di cui ha bisogno. Ciò non significa che questi siano meno importanti, anzi, semplicemente che il corpo è in grado di sintetizzarli in caso di necessità. Svolgono le medesime funzioni degli amminoacidi essenziali, peraltro l’integrazione o l’assunzione degli stessi porta a molti vantaggi e benefici, basti pensare alla glutammina.

ASSUNZIONE

INTRA WORKOUT

Una modalità di assunzione ampiamente utilizzate è quella di inserirli intra workout.
Ciò può tornare utile in contesti di forte deficit o sedute di allenamento MOLTO lunghe e per molto intendo davvero lunghe, non 30/40 serie….
L’idea di base è quella di andare a sfruttare la situazione di iperemia locale (afflusso di sangue al muscolo) per permettere una massima captazione dei nutrienti fondamentali per il recupero e la sovracompensazione muscolare (per questo vengono spesso associati ad una fonte di carboidrati in polvere). 
In caso contrario, altrimenti sarebbe opportuno evitarli, in quanto riducono il danno muscolare, che cerchiamo di creare volutamente con la seduta in sala pesi, questo per generare maggior ipertrofia.

PRE O POST WORKOUT

Possono tornare utili nei pasti pre e post workout come sostituto delle proteine dato che riducono il sovraccarico a livello gastrico e sono più rapidi da digerire. Parliamo però di pre e post workout non a ridosso dell’allenamento, in quanto in quei contesti andrebbero a ridurre il danno muscolare.
Al contrario risultano utile in un pasto effettuato una o dure ore prima/dopo.

DIETA

Tornano molti utili se utilizzati nella giornata all’interno della dieta, per ridurre la quota proteica assunta tramite proteine nobili e di conseguenza anche calorie, scorie azotate, il sovraccarico gastrico, senza contare che vi è la possibilità di avere un pool amminoacidico più completo.
Ciò è possibile inserendo in alcuni pasti degli EAA e riducendo di conseguenza la quota proteica, esempio:

colazione 40g pro

spuntino 30g pro + 5g eaa

Ho tenuto in considerazione come rapporto eaa/proteine 1:2, potrebbe essere anche più alto, ma ciò dipende dalle fonti con cui vengono assunti e dal valore biologico che si vuole ottenere.

Tornano infatti molto utili nelle diete vegane o vegetariane ,in cui le fonti proteiche assunte sono prettamente vegetali e non presentano un pool amminoacidico completo.
Inserendo degli EAA lo si può ottenere evitando di bloccare la proteosintesi, bisogna però ricordare che quando si parla di pool amminoacidico, ci si riferisce all’intero pasto e non al singolo, quindi si può ovviare a questo problema combinando alimenti differenti, che contengano gli amminoacidi di cui vi è una carenza, basti pensare alla classica accoppiata legumi e cereali.

CONCLUSIONE

Gli amminoacidi essenziali sono un integratore molto interessante, che, oltre alla comodità che presenta, come nei casi sopracitati, non ha controindicazioni. È fondamentale però, ricordare che perché si inneschi la proteosintesi, devono essere presenti tutti e 20 gli amminoacidi e non solo 9, quindi sarà opportuno, nel caso si voglia integrare EAA, farlo con cognizione di causa.

Vi lascio il link diretto per l’acquisto di EAA dal sito MyProtein, col codice sconto SSPUGNA, potrete usufruire di un ulteriore sconto rispetto a quelli presenti sul sito.

ACIDO ALFA LIPOICO

La sensibilità insulinica nel bodybuilding gioca un ruolo fondamentale per poter migliorare la propria composizione corporea, peccato che per rovinarla basti davvero poco. I continui picchi glicemici dati dal consumo elevato di zuccheri o grandi quote glucidiche portano al deterioramento della sensibilità insulinica. Ciò comporta una peggior gestione dei glucidi da parte del corpo, che tenderà a non sfruttarli a pieno, anzi, li stiperà con molta più facilità in adipe, proprio da ciò nasce la storia che lo zucchero fa ingrassare ed è vero, indirettamente ma è vero proprio per questo motivo. Una peggior sensibilità insulinica comporterà anche la necessità di un maggior deficit calorico in periodi di ipocalorica per raggiungere la medesima condizione che si sarebbe potuta raggiungere se fosse rimasta in buono stato, ciò è dovuto alla peggior gestione dei glucidi da parte del corpo. Per non parlare poi della famosa letargia che vanno a creare i carboidrati quando la sensibilità insulinica è pessima.

Proprio per questi motivi l’Acido Alfa Lipoico (che abbrevieremo in ALA) è uno degli integratori che più amo ed uno di quelli che ritengo più utili. Si tratta di un acido grasso con una potente azione antiossidante che contrasta i radicali liberi ed un effetto insulino-mimetico, grazie al quale promuove la rimozione del glucosio del flusso sanguigno. L’effetto insulino-mimetico è ciò che permette di mantenere una miglior sensibilità insulinica nel tempo. Può portarne un miglioramento (anche nelle donne affette da ovaiopolicistico) visto che favorisce l’assorbimento del glicogeno ed il controllo della glicemia. Rappresenta quindi una molecola preziosa per la persona diabetica, soprattutto per soggetti affetti da diabete di tipo 2 se assunto ad alti dosaggi, in quanto favorisce la protezione del sistema nervoso e aiuta a contrastare la neuropatia diabetica, in particolare quando iniziato precocemente e utilizzato per lunghi periodi. Viene prodotto naturalmente da fegato ed altri tessuti del nostro organismo e si accumula in alcuni tessuti come cuore, fegato, muscoli, etc… Una delle sue peculiarità è quella di poter agire sia in ambiente idrofilo (che presenta acqua), sia in ambiente lipofilo (che presenta lipidi), proprio per questo riesce ad esplicare la sua funzione in modo efficiente. Favorisce anche una riduzione di trigliceridi nel sangue e protegge dall’ossidazione del colesterolo-LDL (il colesterolo “cattivo”) agendo quindi come un fattore di prevenzione del rischio di malattie cardiovascolari.

DOSI E ASSUNZIONE

Come abbiamo visto quindi ha una miriade di effetti positivi, quasi non li si riesce a contare, ora la fatidica domanda…. Quanto e come assumerlo? Le linee guida generale consigliano di assumerlo per l’effetto insulino-mimetico circa 20 minuti prima dei pasti con la quota glucidica più elevata. Peccato che il dosaggio consigliato normalmente sia davvero basso, una quantità quasi ridicola di 600mg al giorno. Tenendo presente che il suo effetto è direttamente proporzionale alla dose e sotto i 300mg ad assunzione risulta quasi inutile ciò fa storcere un po’ il naso. È stato ampiamente documentato in studi che l’acido alfa lipoico sia sicuro anche ad alti dosaggi, ovviamente è bene chiedere al proprio medico come muoversi, però secondo quanto scritto l’ideale sarebbe assumerlo anche a 1,5/2g così che possa esplicare la sua funzione in più pasti e non solo in uno. Io sono solito assumerne 3g al giorno diviso in 6 assunzioni da 500mg, l’unico problema dell’assunzione ad alti dosaggi si pone quando apriamo il portafoglio, perché purtroppo non è un integratore a buon mercato.

COME CAPIRE SE SI TRATTA DI UN BUON ALA O DI UNO PESSIMO?

Esistono una miriade pressoché infinita di marchi d’integrazione, tra i quali varia la fascia di prezzo a cui talvolta è ricollegabile anche la qualità del prodotto, ho detto talvolta perché le maschere si vendono a carnevale. L’ALA tende a deteriorarsi abbastanza velocemente col passare del tempo e di conseguenza a perdere parte del principio attivo a seconda di quanto è ossidato. Quindi è bene non comprarne una vagonata, altrimenti ad una certa vi ritroverete svariato ALA ossidato. Per ciò come capire se sia ossidato o meno? Il colore della pastiglia, se il giallo è molto pallido o presenta dei puntini bianchi è ossidato, deve avere un bel colore giallo per essere ancora in stato ottimale. Per quanto riguarda le capsule invece (cosa che potete fare anche con le pastiglie) per capire se il prodotto sia ancora valido o meno, è semplicemente andare a fare la pipì dopo la sua assunzione, se la vostra urina ha il medesimo odore che presenta quando mangiate asparago sarà un buon ALA.

CONCLUSIONI

L’ALA risulta quindi essere un prodotto validissimo e che personalmente utilizzo in cronico variando solo i dosaggi a seconda del regime alimentare che sto seguendo. È un integratore che torna davvero utile per chi pratica bodybuilding o fitness visto che il fine è l’estetica e la sensibilità insulinica gioca un ruolo fondamentale per questo.