Questo è argomento che tocca in prima persona buona parte degli atleti del mondo del bodybuilding e non solo.
Ho deciso di parlarne anche se si tratta di un argomento un po’ tabù visto a cosa è legato, perchè, e non prendiamoci in giro, il doping è oggettivamente e ampiamente diffuso nel mondo dello sport.
Considerando anche che un po’ di informazione in merito può tornare utile come forma di prevenzione (prevenire è sempre meglio che curare) in quanto comunque si sa che l’uso di anabolizzanti non è salutare, anzi…
Oggi non parlerò del comparto alimentare, bensì dell’integrazione atta a proteggere e mantenere il benessere epatico, torneremo poi a vedere come possa essere gestita la dieta per una fase detossificante.
IL SEGRETO DEL BENESSERE EPATICO
Il rimedio naturale per eccellenza per detossificare il fegato è bere acqua calda e limone al mattino. Purifica il sangue, regola l’intestino e favorisce l’eliminazione delle scorie in eccesso.
Basta, articolo finito, tutti a casa.
No, ok, frase copiata ed incollata a caso da google a parte, che purtroppo, o per fortuna, ciò che è scritto in realtà ha un impatto pressoché irrisorio se si tratta di proteggere il fegato dagli anabolizzanti…
Vediamo cosa realmente può tornare utile, ovviamente si tratta di integratori, quindi nemmeno questi fanno miracoli, però rispetto all’acqua calda col limine perlomeno non è come combattere un bazooka cin una banana.
PERCHÉ MANTENERE IN SALUTE IL FEGATO
Pare una domanda abbastanza stupida e scontato per chi ragiona cum grano salis, in quanto avere un fegato in salute, non so voi, ma penso sia importante per vivere.
Mamma mia quanto sono simpatico oggi…
Cavolate a parte, lo specifico perché purtroppo molti lasciano la salute in secondo piano, quindi volevo dare qualche ragione in più a chi si cura solo del fine tralasciando la propria salute, del perché se si vuole arrivare alla miglior condizione possibile è bene che il fegato funzioni a dovere.
Quando il benessere epatico è compromesso e quindi il nostro fegato appesantito, altre al rischio a livello di salute, vi è anche quello di compromettere i propri obiettivi, in quanto, se una ruota inizia a non girare più a dovere, ne risente tutto il carro.
Se la salute viene compromessa da questo punto di vista ne si risentirà in primis a livello alimentare, palesandosi con senso costante di inappetenza e problemi a livello gastrico per quanto concerne la digestione, con conseguente stanchezza/spossatezza cronica e nausea.
Tutto ciò a sua volta si riverserà sulla condizione, in quanto ciò in primis porterà ad uno stress veramente elevato, quindi cortisolo che schizza a picco e ad una difficoltà nell’attinenza del proprio piano alimentare.
Pensato ad un culturista coi suoi sei classici pasti al giorno, assumete il primo e già assumere il secondo anche a distanza di due/tre ore risulterà ostico in quanto probabilmente sarà ancora in fase digestiva il precedente, dilatando così gli orari di tutti i pasti.
Questo potrebbe poi riflettersi anche sull’allenamento in quanto la resa sarà minore, affrontate ogni sessione mentre stato ancora digerendo o avete la nausea, sarà sempre un calvario.
Quindi andrà ad instaurarsi un circolo vizioso che potrebbe portare ad un fallimento nella vostra preparazione.
INTEGRATORI
Gli integratori che tornano utili in questi contesti per la depurazione del fegato sono:
-Silimarina
-NAC (n-acetil cisteina)
-ALA (acido alfa lipoico)
-arginina
-Curcuma
-Glutatione
Lascio per ultimo il glutatione perché è un discorso che va approfondito maggiormente, in quanto ne esistono più forme e non sono tutte biodisponibili, ma al contempo rimane l’alleato più valido per il supporto del nostro amico fegato
SILIMARINA

La silimarina è una miscela costituita soprattutto da tre sostanze: la silibina, la silicristina e la silidianina. Questo complesso di flavonolignani si trova in diverse piante, soprattutto nel cardo mariano, dov’è originariamente presente nel rapporto 3:1:1.
L’importanza del cardo mariano è conosciuta da tempo in ambito fitoterapico, dove viene tradizionalmente impiegato per migliorare la salute e la funzionalità del fegato.
I suoi benefici a livello epatico sono riconducibili soprattutto alla sua capacità di aumentare la sintesi delle proteine epatiche e di inibire quella dei mediatori infiammatori e dei radicali liberi.
La silimarina viene assorbita per via orale ed escreta attraverso la bile, con un’emivita di circa 6 ore.
In campo medico viene utilizzata con successo come coadiuvante nel trattamento delle epatiti, delle cirrosi croniche, delle intossicazioni epatiche ed in caso di avvelenamento da Amanita Phalloides.
In ambito sportivo viene invece utilizzata appunto per sopperire all’intossicazione generata dai farmaci anabolizzanti.
Si può trovare sotto forma di integratore, anche ad alti dosaggi, nei vari studi clinici sono stati utilizzati dosaggi mediamente compresi tra i 200 ed i 1000 mg di silimarina al giorno.
Un sovradosaggio non presenta effetti collaterali rilevanti, salvo l’effetto lassativo generato ad alte dosi probabilmente a causa del suo stimolo positivo sulla sintesi e sul flusso biliare.
Personalmente, con dati delle analisi alla mano ho trovato che il dosaggio migliore sia di 1200mg al giorno.
NAC n-acetil cisteina

La NAC viene utilizzata anche per le sue proprietà antiossidanti.
Il gruppo chimico tiolico o sulfidrilico è in grado di neutralizzare direttamente i radicali liberi.
Il motivo per cui però a noi interessa l’assunzione della NAC è che si tratta di un precursore del glutatione, che è la sostanza a effetto antiossidante più importante per la protezione delle cellule del nostro corpo.
La tossicità indotta dagli anabolizzanti è dovuta alle metilazioni, singole o doppie, che alcune molecole presentano e che sono necessarie perché queste possano essere biodisponibili.
Queste metilazioni portano ad un esaurimento del glutatione epatico, il fegato è l’organo preposto alla disintossicazione dell’organismo e l’esaurimento del glutatione lo danneggia gravemente e in taluni casi può provocare la morte.
La NAC somministrata per via endovenosa o orale entro 24 ore dall’intossicazione è efficace nel ripristinare i livelli di glutatione e quindi nel prevenire i danni al fegato.
Attenzione però che non è tutto oro quel che luccica, un sovradosaggio di NAC può sortire l’effetto opposto, quindi non esagerate.
Il dosaggio consiglio, che è comunque “danno dipendente”, proprio per questo presenta un range così ampio va da 1000mg fino a 2000mg.
ALA acido alfa lipoico

Le sostanze ad attività antiossidante svolgono un ruolo primario nel “difendere” le cellule epatiche dai danni generati dallo stress ossidativo e dai radicali liberi prodotti da diverse reazioni biochimiche che avvengono proprio a livello epatico.
Fra queste sostanze la più attiva è senz’altro l’acido alfa-lipoico, in quanto presenta un fortissimo potere antiossidante.
Esso, infatti, è caratterizzato da un elevata reattività contro i radicali liberi ed è in grado di rigenerare la Vitamina C e la Vitamina E ossidate e di innalzare i livelli tissutali di glutatione. Da uno studio su pazienti pubblicato su una rivista scientifica è emersa l’efficacia d’uso nel trattamento di disordini epatici dell’acido alfa-lipoico in combinazione con selenio, Vitamina E e silimarina.
La vitamina E ed il selenio in questi articoli li tralascerò in quanto presentano benefici piuttosto irrisori se paragonati agli integratori sopracitati e quelli che ancora devo citare.
ARGININA

Tralasciamo un secondo l’idea che possa aumentare la produzione endogena di ormone delle crescita ed affini e andiamo a vedere ciò che a noi interessa ora.
L’uso di Arginina in ambito sportivo è attualmente giustificato dal ruolo antiossidante ed immunomodulante, prezioso soprattutto durante sessioni allenanti particolarmente intense, piuttosto che durante competizioni prolungate.
Non meno importanti sarebbero anche il potenziale ruolo ergogenico, legato all’attività gluconeogenica dell’Arginina, e il ruolo detossificante nei confronti delle scorie azotate, solitamente più elevate negli sportivi.
Sono proprio il ruolo di antiossidante e quello di detossificante per le scorie azotate che ci interessano.
Come già visto sopra il potere di antiossidante è molto utile per il fegato, ma altrettanto e proprio per questo la cita, lo è il potere detossificante per le scorie azotate.
L’alimentazione di un culturista è di base un’alimentazione iperproteica, quindi una parte delle proteine andrà sicuramente in scorie azotate, soprattutto quando si tratta di user, in quanto l’introito proteico in questo caso sarà nettamente superiore.
La dose utile è di circa 10g, ancor meglio se assunti nel pasto post allenamento, in quanto ha un effetto positivo sulla glicemia, riducendo il picco che si va a creare nel pasto che solitamente presenta la quota glucidica più elevata.
CURCUMA

Lo stress ossidativo è considerato una delle cause principali di danno epatico, indotto da numerosi fattori, tra cui alcol, droghe, infezioni virali, inquinanti ambientali, diete scorrette ecc. La curcumina è una delle molecole più comunemente usate per proteggere il fegato, infatti esercita una notevole protezione su questo e numerosi benefici terapeutici sulle malattie epatiche attraverso diversi meccanismi molecolari e cellulari.
Presenta anche la capacità di migliorare ampiamente la risposta delle cellule allo stress ossidativo, apportare benefici nella prevenzione e nel trattamento della steatoepatite non alcolica, conosciuta volgarmente come “fegato grasso” e grazie al fatto che favorisca il lavoro di alcuni enzimi deputati proprio alla depurazione epatica ha un effetto detossificante sul fegato.
ATTENZIONE però, le dosi non bisogna assumerne dosaggi molto elevati, in quanto la popolazione caucasica non avendolo come alimento primario nella normale alimentazione a differenza delle popolazioni del medio oriente, in molti soggetti vi una mancanza di enzimi atti alla sua metabolizzazione.
Quindi potrebbe sortire l’effetto opposto risultando tossica.
GLUTATIONE

Il glutatione o GSH è un tripeptide naturale, vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi, nell’ordine acido glutammico, cisteina e glicina. Questa particolare composizione chimica conferisce al glutatione un’elevata capacità di ossidarsi o ridursi, proteggendo le proteine e gli altri composti ossidabili dall’azione deleteria dei radicali liberi.
Più in particolare, il glutatione rientra nella composizione di un gruppo di enzimi ad azione antiossidante, chiamati glutatione perissodisa.
Da diversi lavori clinici, e da numerosissimi studi sperimentali, la somministrazione di glutatione sembrerebbe utile nel Proteggere il fegato dall’azione trasformante di potenziali sostanze tossiche.
Nonostante le evidenze cliniche incoraggianti, esistono oggi diversi dubbi, soprattutto di natura farmacocinetica, relativi alla reale utilità dell’integrazione con glutatione sotto forma orale.
Il tutto sarebbe riconducibile alla presenza, nell’intestino, di enzimi noti come gamma glutammil-transferasi, che idrolizzerebbero il glutatione assunto per os, riducendone drasticamente la biodisponibilità.
A compromettere ulteriormente la biodisponibilità di questo nutriente contribuirebbero uno spiccato metabolismo di primo passaggio e il sequestro cellulare esercitato dagli enterociti della mucosa intestinale.
L’unica forma che risulta efficace pare essere il glutatione sotto forma iniettabile, quindi il classico TAD600 reperibile in farmacia previa prescrizione medica.
La prescrizione è necessaria non tanto perché presenti controindicazioni, bensì perché si tratta della forma iniettabile.
Esistono però delle forme orali progettate di recente che presentano maggior biodisponibilità rispetto alle classiche, come il glutatione liposomiale prodotto da Tsunami Nutrition e ciò è permesso dall’associazione con ad una tencnologia unica la LipoCellTech™.
La tecnologia brevettata LipoCellTech™ è una tecnologia liposomiale in polvere utilizzata per migliorare il rilascio e la biodisponibilità di sostanze idrosolubili e facilmente ossidabili come il glutatione, in quanto, come precedentemente scritto il glutatione sotto forma orale risulta pressochè non biodisponibile.
Si tratta di una tecnologia di tipo liposomiale, è stata utilizzata l’azione dei liposomi studiando l’influenza dei fosfolipidi sui processi di coagulazione del sangue. I fosfolipidi infatti hanno la capacità di formare particelle organizzate in due strati, simili alle membrane cellulari, che possono contenere al loro interno varie sostanze attive capaci di oltrepassare indenni i processi digestivi.
La tecnologia LipoCellTech™ prevede la formazione di microsfere a partire da bilayer fosfolipidici che si richiudono su loro stessi. Queste strutture definite liposomi hanno la capacità di proteggere sia dall’azione di enzimi idrolitici che da una prematura ossidazione ma anche di promuovere la fusione con la membrana cellulare degli enterociti aumentando così la concentrazione intracellulare.
Qui il link diretto al prodotto presente sul sito di Tsunami Nutrition.