CONTRAZIONE AUXOTONICA: Una contrazione auxotonica è un tipo di contrazione muscolare, in cui la tensione aumenta in modo direttamente proporzionale all’accorciamento muscolare.

Questo tipo di contrazione, viene comunemente attribuita agli elastici, i quali, più vengono tesi e più aumenta la resistenza che vanno a generare.
Peccato che ciò risulti di base errato, questo perché se la definizione fosse corretta, contrazione auxotonica diventerebbe sinonimo di curva di forza ascendente, ovvero la resistenza che aumenta di pari passo con l’accorciamento muscolare.
Quindi, tutti gli esercizi che presentano un aumento del resistence profile (aumento di tensione) col procedere della fase concentrica, come nelle tirate per il dorso, o le alzate laterali, risulterebbero contrazione auxotoniche, nonostante non vengano utilizzati gli elastici.
Infatti, con l’ausilio di elastici in questi esercizi (con curva di forza ascendente), la variazione della resistenza non cambia, rimane sempre presente un aumento di tensione durante la fase concentrica, come avverrebbe coi pesi liberi.
Quindi, sembrerebbe che le classiche contrazioni denominate isotoniche, ovvero, le classiche eseguite in palestra, presentino un nome errato e che quello corretto sia contrazione auxotoniche.
Per di più, l’associazione di contrazione auxotonica, comunemente attribuita agli elastici risulta errata, anche perché, non per forza questi accessori permettono un aumento della resistenza durante la fase concentrica, talvolta in realtà, permettono di avere una resistenza più o meno costante durante la fase concentrica, se non decrescente in alcuni casi, questo però a seconda del tipo di movimento.
Anche per questo motivo non è corretto associare la contrazioni auxotoniche agli elastici, ma bensì alla curva di resistenza ascendente, quindi, quella tipica di tirate per il dorso, alzate frontali, laterali, ecc, in cui come già accennato, vi è un aumento della resistenza durante la fase concentrica.

QUINDI PERCHÉ GLI ELASTICI NON SONO CONSONI PER SVOLGERE ALLENAMENTI EFFICACI?
È vero, le contrazioni auxotoniche sono già presenti anche con i pesi liberi quando si utilizzano alcuni schemi motori, però l’ausilio degli elastici in questi esercizi peggiorerebbe la curva di forza già ascende, rendendola ancora meno uniforme.
Il cambio di tensione durante la fase concentrica verrebbe enfatizzato, generando un aumento più repentino rispetto a quello che si avrebbe con i pesi liberi, fino a rendere praticamente inutile il primo tratto di ROM e quasi inutilizzabile l’ultima porzione.
Infatti, se ci fate caso, la tensione risulta meno uniforme rispetto ai pesi liberi, (sempre tenendo in considerazione schemi motorie che presentano una curva di forza ascendente,) con un primo tratto in cui non vi sembrerà di far fatica e l’ultimo in cui imprecherete evocando qualsiasi divinità conosciuta per chiedere la ripetizione.
Ciò, farà sì che il coinvolgimento delle fibre sia direttamente proporzionale all’accorciamento muscolare ed il risultato sarà una porzione di fibre che resterà “deallenata” rispetto alle altre.
Questo perché, la serie terminerà quando non riusciremo più a completare le ripetizioni, peccato che se continuassimo a lavorare solo nella prima metà del rom, o in alcuni casi (a seconda di come tenderemo l’elastico) nei primi ¾ di ROM, noteremo come utilizzando solo questa porzione, il nostro muscolo sia in grado di continuare a lavorare.
Ciò è dovuto al fatto che, come già detto, le fibre coinvolte nelle prime porzioni di ROM non sono sottoposte ad una tensione che permetta di raggiungere il cedimento, al contrario di quelle presenti nelle ultime porzioni, le quali si esauriranno prima, perché sottoposte a tensione maggiore.
Questo è il motivo per cui gli elastici risultano comunque controproducenti per allenarsi con movimenti dinamici.
Tornano invece molto utili con alcune contrazioni isometriche.

QUANDO POSSONO TORNARE UTILI GLI ELASTICI?
Come abbiamo visto prima, gli elastici permettono anche, in alcuni casi, di rendere la curva di forza uniforme e quindi evitare che alcune fibre lavori meno rispetto ad altre.
Ciò è possibile in esercizi che presentano una curva di forza discendente (la tensione diminuisce con l’aumentare della contrazione muscolare), quali squat, panca piana, pressa, lento avanti, ecc…
In questi casi infatti, l’ausilio degli elastici risulta utile proprio perché permettono di avere una tensione uniforme lungo tutto il ROM.
Pensiamo ad un hack squat o una pressa, la tensione va a diminuire durante la fase concentrica, infatti, a fine ROM, al contario di ciò che avviene ad esempio nelle alzate laterali, in cui rimanere in pieno accorciamento muscolare risulta ostico, nei due esercizi prima citati risulta invece veramente semplice.
Quindi, in questo contesto gli elastici tornano davvero utili.

CONCLUSIONI
La denominazione di contrazione auxotonica viene associata erroneamente agli elastici, quando in realtà, anche coi pesi liberi talvolta utilizziamo schemi motori che le presentano.
Risultano però controproducenti per il cambio di tensione ancora più netto che andrebbero a presentare in questi esercizi, al contrario, con esercizi che presentano una curva di forza discendente, permetto di uniformare il diagramma di forza, cosa non da poco.
Quindi è bene evitare di allenarsi solo con gli elastici, ma non vanno demonizzati, bensì sfruttati con cognizione di causa in quanto possono tornare veramente utili.

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