CIFOSI DORSALE E DIAGRAMMA DI TENSIONE/LUNGHEZZA

È comune poter osservare soggetti che presenta cifosi a livello dorsale, col passare del tempo sono aumentati molto i soggetti sedentari e talvolta non viene praticata, o perlomeno non abbastanza, attività fisica in giovane età.
Ciò porta a mancanza di coordinazione e, insieme a posture scorrette, anche alla classica cifosi dorsale.

PERCHÉ SUCCEDE?

Vengono indotti dei cambiamenti a livello strutturale della lunghezza dei ventri muscolari e dei tendini.
I sarcomeri, non vanno più a trovarsi in una posizione di allungamento ideale con una corretta sovrapposizione dei filamenti di actina e miosina (filamenti che si sovrappongono per formare i sarcomeri che a loro volta compongono i muscoli).

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Bensì, vanno a presentarsi già posti in allungamento e ciò è ovviamente un problema, in quanto può portare a problematiche sul lungo termine.

COSA COMPORTA IN PALESTRA?

In palestra un muscolo posto in una posizione di allungamento non ideale, che presenta quindi sarcomeri troppo allungati o accorciati, non potrà esprimere forza in maniera ottimale.
Quando un muscolo si trova in una posizione di allungamento ideale, è possibile osservare come già detto in precedenza, una corretta sovrapposizione di filamenti di actina e miosina, con conseguente formazione di un numero massimo di ponti trasversali e ciò porta a poter esprimere la massima forza possibile.
In caso contrario la forza espressa sarà nettamente inferiore, in quanto non ci sarà una corretta sovrapposizione di filamenti actino-miosinici, perché la forza che un muscolo può generare è direttamente proporzionale al numero di legami che si creano tra questi.
Un esempio pratico lo troviamo in esercizi che cominciano la fase concentrica partendo dal massimo allungamento, come ad esempio un curl su panca 45 gradi con gomito posto in avanti a fine eccentrica, oppure un pull over con manubrio, il carico utilizzabile non sarà elevato.
Lo stesso discorso vale per un muscolo che parte a lavorare in accorciamento.
Un muscolo che invece parte da una lunghezza ottimale, riuscirà a generare il massimo della tensione possibile, proprio per questo gli esercizi multiarticolari, che guarda caso sono quelli dove si riesce ad utilizzare il carico maggiore, vengono sfruttati per lavorare con alti carichi, perché il ventre muscolare è posto in una condizione di allungamento ottimale.

curl su panca 45, presenta il amssimo allugnamento del bicipite brachiale

COME POTER OVVIARE A CIÒ IN UN SOGGETTO CIFOTICO?

Un soggetto cifotico, presentando muscoli con una lunghezza non ottimale a quella che dovrebbero avere, non riuscirà ad esprimere molta forza, quindi andrà prima di tutto sistemata.
L’esercizio coi sovraccarichi è la chiave per risolvere questo problema e ce lo spiega la:

Legge di Borelli-Weber Fick

La quale afferma, che è possibile apportare cambiamenti strutturali alla lunghezza dei ventri muscolari e dei tendini a seconda del ROM utilizzato negli esercizi.
Questo perché, a seconda delle porzioni di ROM utilizzate o comunque della scelta degli esercizi, tenendo conto del ROM attivo che vanno a coprire, si possono appunto apportare dei cambiamenti strutturali.

Andando ad utilizzare esercizi che presentano il massimo allungamento possibile ed un accorciamento incompleto, determineranno nel tempo un allungamento del ventre muscolare interessato in toto.
Ciò è ovviamente sconsigliato per allenare muscoli già allungati, sarà utile invece per allenare dei muscoli accorciati.

Utilizzando esercizi che invece presentano il massimo accorciamento ed un allungamento parziali, si andrà a verificare un accorciamento del muscolo in toto e ciò risulta ottimale per muscoli allungati, al contrario, risulterebbe controproducente per muscoli già accorciati.

Un esercizio che invece presenta un accorciamento ed un allungamento incompleto, nel tempo porterà ad un accorciamento muscolare in toto, quindi sarà ottimale per muscoli lunghi e controproducente per muscoli corti.

Infine, sfruttando esercizi che presentano sia massimo allungamento che accorciamento, non vi saranno variazioni strutturali a livello di lunghezza dei ventri muscolari e dei tendini.
Di conseguenza, questa modalità, risulta la migliore da utilizzare su soggetti che non prevedono variazioni a livello strutturale.

CONCLUSIONI

Sarà dunque opportuno, prima di volersi cimentare in preparazioni agonistiche o altro, sistemare la propria postura tramite l’esercizio fisico, sia per un fattore prestazionale, ma soprattutto per evitare di incappare in problematiche future.
La sedentarietà è un nemico silente ed è bene combatterla per migliorare la propria vita a 360 gradi.

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